Quale opposizione conviene di più al centro destra e al nostro paese: Stefano Bonaccini o Elly Schlein?

Una riflessione in questo momento è utile  pensando alla nostra maggioranza e alla sua opposizione. 

Avere Stefano Bonaccini segretario sarebbe un bene per il centro destra, ma a ben vedere anche per il Paese, per più motivi che vorrei mettere in evidenza.  


Al di là delle opinioni politiche, quando un Paese ha una classe dirigente di buon livello, sia di maggioranza, che di opposizione, l’immagine complessiva del Paese stesso ne guadagna anche all’estero. 


Una opposizione affidabile e preparata tende a confrontarsi con la maggioranza su temi di interesse comune (es. riforme costituzionali, problemi ambientali, destinazione fondi europei, ecc.): confrontarsi non significa necessariamente fare accordi, ma anche identificare soluzioni condivise o comprendersi meglio. 


Una opposizione preparata ma corretta, costringe tutto il governo ad una costante attenzione e preparazione sulle iniziative che vengono adottate, con beneficio per l’ amministrazione della cosa pubblica o delle opere.

Una opposizione impegnativa e credibile, costringe una maggioranza molto composita come quella del centro destra ad evitare divisioni, distinguo, perdite di tempo, perché ha un “nemico “ che la incalza.

 

Abbiamo la fortuna di avere una grande leader che oltre ad essere intelligente e preparata, da il meglio  di se stessa quando compete e discute con persone che siano un minimo alla sua altezza.

Stefano Bonaccini è un bravo amministratore, ex presidente dei governatori, ma non ha la verve, la freschezza, le conoscenze linguistiche e l’esperienza di Giorgia Meloni: se si governa bene e l’economia ci aiuta, il successo per il governo è assicurato.  

 

Elly Schlein fa un po’ paura perché aizza gli studenti, crea problemi di ordine pubblico, crea danno al Paese, devasta ogni aspetto che riguarda la famiglia e convive con scontri permanenti tra fazioni, col rischio di allearsi in modo permanente con i 5 stelle. 

Se non la estromettono  prima i colleghi di partito, alle elezioni il Pd presenterà comunque persone forti come l’ex presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, che sarà tosto da battere comunque.

 

Con la Schlein capo dell’opposizione il governo penserebbe di aver già vinto, si impegnerebbe meno e litigherebbe di più al suo interno.


Da giuslavorista ho sempre preferito i legali e i sindacalisti Cgil duri, combattivi, preparati, (con quali se c’era l’accordo poi in assemblea lo facevano passare) ai Cobas e agli scappati di casa. Lo stesso vale un po’ per il governo e la sua opposizione. 


Concludo ricordando per inciso  che sia Elly Schlein (che aveva deleghe speciali all’ambiente ), che Stefano Bonaccini (che presiedeva la Regione Emilia Romagna) corrono a mio avviso in questo momento di disastro ambientale, seri guai giudiziari, anche tali da non consentire loro di completare la legislatura.



        Stefano Becich - Presidente Circolo Milano Castello






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