Riflessioni sui cambi di casacca di Letizia Moratti
Il cambio di casacca è una moda tipicamente italiana che la legge incoraggia, consentendo ai parlamentari, che rispondono solo ai loro elettori, di cambiare partito se credono che ciò sia nell’interesse dei loro rappresentati.
Durate la scorsa legislatura più della metà dei parlamentari avevano cambiato gruppo. Un vero disastro, che, unito ad altri fattori, contribuisce ad indurre sempre più persone a non andare a votare.
Oggi pensiamo alla Moratti, ma pensiamo allo scempio che fece Fini con i suoi deputati, al trasformismo dell’ex sindaco di Roma Alemanno, all’abbandono del centrodestra da parte della ex Presidente della Regione Lazio.
La Moratti fa rabbia, se non altro perché il nostro Circolo fece una compagna elettorale per lei, una vinta ed una persa. E' cresciuta con Berlusconi, è diventata presidente della Rai con Berlusconi. Pur avendo un padre partigiano è stata sempre una liberale centrista alleata alla destra e molto aiutata da Berlusconi. Ha sempre avuto, fino alla morte del marito, un unico difetto: la freddezza, la difficoltà a entrare nei cuori della gente.
Perse contro Pisapia, uomo molto più a sinistra di Sala, proprio perché non seppe andare giorno e notte nelle periferie a parlare con la gente e non le bastò il merito di aver portato Expo a Milano.
Era ancora nel centrodestra anche quando due anni fa, in una bellissima serata in collegamento remoto con il Circolo a causa delle regole Covid, ci parlò dei suoi progetti per Milano, mostrando idee ed orizzonti molto superiori a quelli di Sala.
Quando dopo poche settimane, con Fontana indagato e Gallera ingiustamente crocefisso per una pandemia che nessuna regione italiana sapeva come affrontare, fu chiamata alla vicepresidenza della Lombardia e a ricoprire l’assessorato della Sanità, fummo tutti entusiasti.
Molte cose cambiarono in positivo e tutti pensavamo di avere in fieri la futura presidente della Regione.
E fu con questo obiettivo che Lei accettò l’incarico. L’assoluzione di Fontana scosse rutti gli equilibri. Per orgoglio o per capriccio rifiutò altri incarichi e si mise con Bibì e Bibò, pensando di mettere in crisi il cdx.
Tutto ciò detto, non si era messa con il diavolo o coi nostri avversari storici; ha flirtato con due furbetti uno dei quali, Bibì, il più astuto, la mollò subito, mentre Bibò, il più sciocco, è finito nel fosso con lei.
La Moratti non è come noi, duri, puri, convinti delle nostre idee, solidamente di centrodestra. Lei è una democristiana di destra, diciamo destrina e anche molto centrista.
Forza Italia ha bisogno di crescere e l’ha presa non per dirigere il partito (di cui non sarebbe capace) ma per raccogliere una nuova classe dirigente con i contatti che essa indubbiamente ha nella finanza e nell’imprenditoria. L’hanno perdonata, ripulita e rimessa al suo posto dove nessuno le chiederà di fare la guerriera, bensì di raccogliere i cespuglietti ex berlusconiani in perenne agitazione e sempre in bilico tra centrodestra e centrosinistra, CL, Renzi e Calenda.
Stefano Becich - presidente del Circolo Milano Castello